Ogni azienda deve rispondere ad una sfida: migliorare la produttività.
Saremo sinceri sin da subito: la produttività aziendale non dipende da una causa unica. Piuttosto ci sono una serie di aspetti che portano i dipendenti e le organizzazioni ad essere più produttivi come risultato della loro introduzione.
In generale, ogni azienda nel realizzare la propria mission si avvale di input (materiali, macchinari, risorse umane) che generano un output, cioè i suoi prodotti o i servizi.
Migliorare la produttività aziendale significa aumentare la capacità di una organizzazione di trasformare in modo efficiente gli input in output.
Come è facile immaginare, però, i processi aziendali quasi sempre nascondono inefficienze e difficoltà a più livelli…
Vediamo insieme i principi che stanno alla base di una produzione efficiente e alcune idee per migliorare la produttività dell’azienda.
Indice
Cosa significa migliorare la produttività aziendale
La prima domanda a cui dare risposta è: cosa significa migliorare la produttività aziendale?
Il termine “produttività” è strettamente legato ad un altro imprescindibile concetto: cioè “efficienza“.
La chiave per rendere un’azienda più produttiva è migliorare la sua efficienza.
Migliorare l’efficienza aziendale significa adottare metodologie che permettano di produrre la maggior quantità possibile, utilizzando le minori risorse possibili.
Migliorare l’efficienza aziendale comporta diversi vantaggi, tra i quali:
- contenimento dei costi di gestione
- contenimento dei costi di approvvigionamento delle materie prime
- aumento delle vendite
- aumento della marginalità
- migliore clima aziendale
Ma la produttività di un’azienda si misura in tutti i suoi ambiti: per raggiungere il risultato sperato e migliorare la produttività bisognerà innanzitutto rendere sì più efficiente la sua gestione operativa, ma anche le prestazioni del personale, i processi attivi al suo interno… tutti gli aspetti di un’impresa infatti sono strettamente legati tra loro.
Occorre quindi lavorare su ogni fronte ed efficientare ognuno di questi aspetti.
Il perché migliorare l’azienda rendendola più produttiva e performante è presto detto. La crisi che sta ormai colpendo sempre più Aziende in Italia abbraccia trasversalmente quasi ogni settore produttivo, e rende la necessità di aumentare la produttività aziendale non più procrastinabile.
Non è più possibile gestire in Italia le aziende attraverso modalità tradizionali.
Le nostre organizzazioni infatti si scontrano con la sempre più forte e a tratti impari concorrenza da parte dei Paesi emergenti, la difficile reperibilità delle materie prime (alla quale si aggiunge un esponenziale aumento dei relativi prezzi) e lo sviluppo che stanno dimostrando i mercati un tempo meno evoluti in termini di know-how e progettazione.
Occorre uscire dalla propria comfort zone e sperimentare soluzioni innovative che diano quella spinta in più al miglioramento e incrementino di riflesso la produttività aziendale.
Nei prossimi paragrafi vedremo nel dettaglio come è possibile incrementare la produttività di una azienda sotto ogni suo aspetto, i possibili margini di miglioramento e le strategie che è possibile mettere in atto per raggiungerla.
Aumentare la produttività innovando l’azienda
Ogni azienda è un piccolo microcosmo unico nel suo genere composto da persone, macchinari, processi.
Ogni azienda, poi, è diversa dall’altra.
Esiste quindi una soluzione unica che possa soddisfare tutte le aziende allo stesso modo?
Non esattamente: occorre sempre mettere ogni azienda sotto la lente di ingrandimento e comprenderne i punti deboli e quelli invece di forza.
L’esperienza internazionale ci offre diverse strategie per migliorare l’efficienza ed aumentare la produttività aziendale: dal modello giapponese del Lean, alla Teoria dei Vincoli, al metodo OEE (Overall Equipment Effectiveness). Parliamo di metodologie tutte volte a trarre il massimo risultato dalle risorse a disposizione, creando processi di gestione lineari, logici, e al tempo stesso flessibili.
Da queste strategie impariamo che la strada per ottenere una migliore efficienza aziendale passa soprattutto da queste azioni:
- Misurare lo stato di salute iniziale dell’azienda;
- Fissare obbiettivi chiari e concreti da raggiungere;
- Ricercare il miglioramento revisionando i processi che non funzionano, e puntando a soluzioni innovative ed efficaci;
- Monitorare i risultati raggiunti e consolidarli;
- Instaurare in Azienda una politica d Miglioramento continuo.
Una volta studiata l’azienda nelle sue specificità, si possono elaborare le strategie per il miglioramento aziendale e certamente una delle più potenti è la leva dell’innovazione.
Con “innovazione” intendiamo una serie di azioni che permettono di differenziarsi dalla concorrenza e creare nuovi prodotti o servizi.
Ma come si aumenta la produttività attraverso l’innovazione aziendale? Ad esempio puntando alla ricerca scientifica e tecnologica per migliorare le proprie metodologie di produzione, anche attraverso l’introduzione di temporary manager dedicati. Oppure avviando una digitalizzazione dei modelli organizzativi e dei processi gestionali, rinnovando macchinari e impianti sostituendoli con altri di nuova generazione.
Spesso i dirigenti pensano che innovare una azienda significhi solamente introdurre novità. Si punta solo all’ottimizzazione “tecnica” dell’azienda, come quella che avviene grazie alla innovazione digitale, alle trasformazioni produttive, etc. Così l’introduzione in azienda di software e hardware viene considerato condizione sufficiente ad aumentare la produttività.
Questi sono aspetti potentissimi, ma che da soli non bastano.
La verità infatti è che anche la migliore soluzione tecnica non ha futuro senza che si lavori sulla formazione e sulle persone.
Il miglioramento della produttività attraverso l’innovazione aziendale è un percorso lungo. Deve essere ben strutturato, senza improvvisare o emulando altre realtà aziendali.
L’importante è che le innovazioni siano calate nella realtà dell’impresa, garantendo una stabilità operativa all’azienda e senza risultare fini a sé stesse: occorre concretezza.
Infatti ogni azienda è diversa dall’altra, pertanto una vera innovazione sarà possibile solo se si terrà conto del contesto nel quale opera, nelle logiche di quel particolare mercato, nel reale ritorno dell’investimento che l’azienda avrà dall’implementazione di queste innovazioni.
Aumentare la produttività con la formazione del personale
Per aumentare la produttività è sempre più importante valorizzare il singolo lavoratore e lo sviluppo delle sue competenze. Infatti se un tempo l’incentivo economico era una leva molto potente, oggi soprattutto i più giovani cercano benefit legati alla loro evoluzione professionale.
E’ ormai fondamentale che l’azienda sappia offrire un adeguato piano formativo aziendale, che permette ai dipendenti l’opportunità di acquisire nuove competenze, rappresentando un vantaggio sia per il lavoratore sia per l’impresa.
Per aumentare il rendimento delle prestazioni dei propri lavoratori occorre infatti formarli adeguatamente.
La formazione è un punto focale all’interno dei processi di sviluppo organizzativo di un azienda, in quanto permette di attivare dei percorsi di crescita e di apprendimento delle persone.
Nel momento in cui un’azienda decide di aumentare la produttività dei dipendenti e quindi di iniziare un vero e proprio percorso di cambiamento, occorrerà anche rivedere i processi decisionali al suo interno, e come sfruttare al meglio le risorse delle quali dispone.
Tramite un’analisi del personale, e del fabbisogno formativo, si potrà riconoscere quali talenti valorizzare, promuovendo l’apprendimento nel contesto organizzativo.
Per sua definizione, con competenza si intende “una caratteristica intrinseca individuale che è causalmente collegata ad una performance efficace e/o superiore in una mansione o in una situazione, e che è misurata sulla base di un criterio stabilito.”
Esprimere una competenza implica quindi responsabilità e autonomia della persona.
Una volta valutato il livello attraverso cui il lavoratore dimostra una determinata competenza, sarà possibile andare ad integrare gli eventuali indicatori comportamentali negativi con un’adeguata formazione, sia relativa alle hard skills, ma anche e soprattutto in materia di soft skills.
Sono quest’ultime infatti ad essere il vero motore che può portare un lavoratore ad ottenere, da un valido potenziale, un’ottima competenza.
Ecco allora spiegata l’attenzione crescente in tutti gli uffici HR alla selezione dei migliori talenti, anche in prospettiva di crescita. E come si concretizza un percorso di empowerment e di valorizzazione del personale? Proprio attraverso la formazione continua!
Migliorare il benessere aziendale migliora la produzione
Il miglioramento della produttività del personale passa anche attraverso il clima aziendale che si respira, e quindi dal benessere percepito dai lavoratori al suo interno.
È ormai risaputo che un lavoratore soddisfatto è un lavoratore che rende le performance migliori, che dà sempre il massimo senza risparmiarsi, ottenendo i risultati prima degli altri.
Potrebbe sembrare il classico uovo di Colombo, ma in realtà dietro a un lavoratore soddisfatto c’è un enorme lavoro da parte del suo superiore nel farlo sentire coinvolto e parte di un team.
Il concetto dell’”I care” non può essere inculcato a forza in una persona: è una filosofia che va coltivata fino a farlo diventare un vero e proprio mindset.
La parola chiave per creare una cultura del benessere aziendale: motivare le persone.
Molti studi dimostrano che lo sviluppo del benessere aziendale porta a una crescita della produttività. Curare il benessere all’interno dell’azienda significa promuovere scelte che impattano profondamente sulla produttività.
Lo si può fare in primis adottando strategie di welfare che favoriscano la serenità e un sano equilibrio tra vita lavorativa e personale, come ad esempio:
- Servizi a supporto della famiglia: asili aziendali, previdenza sociale
- Servizi a supporto della persona: palestra, fitness, yoga aziendale, convenzioni
- Conciliazione vita privata e lavoro: work life balance, smart working
- Scontistica e buoni in vari settori: shopping, divertimento, eventi.
Oltre agli aspetti di welfare che favoriscono la qualità del benessere aziendale in termini “intangibili” è bene ragionare anche sui luoghi fisici, che sono importantissimi. Chi vorrebbe lavorare in un luogo poco funzionale? Gli uffici devono esser ben organizzati, illuminati e spaziosi a sufficienza. Spazi confortevoli stimolano i lavoratori nella loro attività creando le migliori condizioni per potersi interfacciare adeguatamente nei day-to-day tasks.
Celebre il caso di Google, ma anche di tante altre aziende digitali, in cui c’è grandissima attenzione agli spazi in cui si lavora. Come è emerso negli ultimi anni tutti noi lavoriamo meglio e siamo più produttivi se il luogo di lavoro ci mette a nostro agio, è comodo e perchè no… anche bello!
Conclusioni
Abbiamo visto diverse idee per ottimizzare la produttività di una azienda. In alcuni casi i decisori aziendali devono agire nell’organizzazione, favorendo processi di innovazione e di miglioramento della produzione.
Non si può però prescindere dalla motivazione del personale, attraverso l’attenzione alla formazione, ai luoghi di lavoro e al welfare.
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