La rivoluzione verde delle tecnologie BIM e il lavoro
Il Building Information Modeling è un modello digitale contenente tutte le informazioni che riguardano l’intero ciclo di vita di un’opera dal progetto alla costruzione, la sua gestione e manutenzione, fino alla sua demolizione e dismissione.
Alla base di questo modello di progettazione c’è la collaborazione tra le diverse figure professionali interessate. Tutte le informazioni infatti sono accessibili grazie alla condivisione digitale dei dati. Questa condivisione detta Open Bim consente a tutti i soggetti coinvolti in un progetto di condividere i dati con qualsiasi software Bim compatibile.
Ne deriva una ottimizzazione dei tempi, dei costi e dei flussi operativi, in termini anche di una maggiore sostenibilità ambientale, grazie alla trasparenza delle informazioni che vengono aggiornate in tempo reale e immediatamente rese accessibili a chi condivide l’Open Bim. Il fatto che ogni modifica apportata al modello aggiorni dinamicamente tutte le informazioni in esso contenute snellisce l’intero processo.
Uniti nel sapere verso un’europa più verde
Con la direttiva europea sugli appalti pubblici del 2014 si sancisce la volontà degli stati membri di introdurre il Building Modelling Information per i progetti finanziati con fondi pubblici a partire dal 2016.
Regno Unito, Finlandia e Norvegia hanno intrapreso l’utilizzo di tecnologie Bim per tutti i progetti riguardanti il patrimonio immobiliare dello Stato; in Svezia molte aziende hanno da tempo già investito nella nuova tecnologia. Così come Francia e Germania.
L’ Italia, dove il Bim si stava invece diffondendo con fatica ed in modo discontinuo, con il decreto ministeriale del 2017 si è uniformata alle direttive europee.
Attualmente le compagnie di ingegneria civile e di architettura, e quelle che si occupano di gestione e manutenzione strutturale ed infrastrutturale, sono alla ricerca di figure professionali in grado di padroneggiare le nuove tecnologie Bim. E l’intera Europa sta sviluppando percorsi e piani formativi in questo senso.
Bim Manager Specialist o Coordinator. Il nuovo modello lavorativo oggi è la cooperazione
Oltre alla conoscenza e utilizzo dei softwares di base (anche CAD): MS Office, Rhinoceros, Adobe Suite, Grasshopper, Autocad 3D, Civil 3D, Civil Design, è divenuta requisito fondamentale la conoscenza e la capacità di utilizzo delle tecnologie Bim e della piattaforma di riferimento Bim Revit.
E con l’adeguamento dell’Italia ai parametri europei può capitare che venga utilizzato l’impiego di tecnici, geometri o consulenti informatici, purché in possesso di Diploma tecnico di modellazione informativa con certificazione presso enti accreditati per Corso Bim.
Per le posizioni superiori del team aziendale i candidati ideali sono i laureati in Ingegneria (Civile Elettrica Civile Edile Meccanica) e in Architettura. Al candidato viene richiesta una attitudine al lavoro in team, oltre che una ottima conoscenza della lingua inglese.
Il team è il vero punto fermo della nuova modalità lavorativa. Con il team ed attraverso il team si procede nella sinergia operativa scandita da tre figure professionali nuove e strategiche. Sono il Bim Specialist, il Bim Coordinator ed il Bin Manager. Dotati di capacità assertive e di leadership, a loro viene richiesto un profilo multidisciplinare. Oltre ad una precedente esperienza di almeno 3-10 anni nella progettazione e costruzione con approccio integrato Bim si richiedono doti peculiari di coordinamento e cooperazione.
Il Bim Specialist sotto la supervisione del Bim Coordinator o del Bim Manager elabora estrae e modifica i modelli grafici i dati e gli oggetti parametrici.
La figura del Bim Coordinator è in grado di gestire e coordinare il lavoro di più discipline specifiche nell’ambito del progetto. Vigila sull’ operato del Bim Specialist e del Bim Manager tramite riunioni di coordinamento per garantire la corretta applicazione operativa degli standard stabiliti.
La figura del Bim Manager è responsabile della redazione della documentazione tecnica ed operativa. Cura il piano informativo e la condivisione dei contenuti, e coordina la loro applicazione operativa in stretta collaborazione con il Bim Coordinator e gli altri responsabili delle discipline ed è il loro tramite verso i ruoli operativi.
E’ facile dedurre data la tardiva entrata in scena dell’Italia nell’ambito delle tecnologie Bim che per maturare una esperienza lavorativa di almeno 3 anni il candidato a questi tre profili professionali debba prendere in considerazione l’idea di misurarsi in ambiti multiculturali ed internazionali.
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