Di lavorare in team si parla sempre più spesso in ambito aziendale, e sono sempre di più le imprese che ritengono questa capacità come una delle più importanti nel momento in cui valutano il profilo del candidato. Ecco perché nei curriculum abbondano tali presunte competenze… salvo poi rendersi conto, nell’atto più pratico, che non si ha ben in mente che cosa possa significare lavorare in squadra!
Cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza su questo argomento, andando a comprendere in cosa consista veramente questa competenza e come fare a padroneggiarla nel migliore dei modi.
Indice
Cosa significa lavorare in team
In primo luogo, ricordiamo come lavorare in team significhi mettere le proprie competenze, capacità, conoscenze e motivazioni al servizio comune dell’azienda o – più generalmente – di un gruppo di lavoro, permettendo così al team di poter raggiungere l’obiettivo in maniera più efficace.
Lavorare in team significa pertanto creare quelle giuste integrazioni e quelle necessarie sinergie con il resto della squadra, a miglioramento del risultato dell’intera organizzazione.
Spesso si dice che in un gruppo il risultato che si può ottenere dal lavoro in team sia maggiore di quello raggiungibile dalla somma dei risultati dei singoli. Ebbene, non solo è vero, ma il surplus che si può ottenere in un gruppo affiatato, ben motivato e adeguatamente organizzato, potrebbe risultare addirittura sorprendente!
Spesso li trattiamo come sinonimi, ma è bene considerare che gruppo e squadra sono due concetti diversi!
Come si lavora in team?
Fin qui, una breve introduzione piuttosto generale su cosa significhi lavorare in team. Ma come si alimenta questa capacità? Cosa significa, in concreto, lavorare in squadra? Insomma, come si lavora in team?
Le leve da muovere sono, in questo caso, piuttosto numerose. Tra le principali ci sono sicuramente l’integrazione con il resto della squadra, al fine di cercare il giusto affiatamento tra i membri del team, così come il lavorare sulla motivazione dell’intero gruppo, in maniera tale che tutti i componenti si sentano adeguatamente stimolati nell’arrivare a realizzare gli obiettivi che vengono ritenuti desiderabili.
È naturalmente importante agire nei termini di un efficace coordinamento tra i membri del team, così come rendere più efficiente la comunicazione tra i componenti della squadra, alimentando la necessaria cooperazione senza che vi siano ostacoli di sorta.
Altri punti fondamentali, su cui val la pena soffermarsi, sono poi quelli relativi alla necessità di alimentare la necessaria capacità di ascolto tra colleghi e lo stimolo verso una positiva leadership.
Conviene operare in team working?
È evidente che, con tutti i vantaggi che sopra abbiamo cercato di sintetizzare, lavorare in team possa rappresentare un beneficio per tutti coloro i quali desiderano voler dare alla propria organizzazione una marcia in più verso il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Purtroppo, però, non sempre è facile lavorare in team. E, anzi, frequentemente sorgono, in seno alla squadra, delle problematiche che finiscono con il nuocere ai risultati finali.
Non è raro, per esempio, trovare all’interno delle squadre dei detrattori, ovvero delle persone che probabilmente darebbero un miglior contributo alla causa se fossero escluse dal team. E allora come bisogna agire di fronte a simili situazioni?
In realtà, se all’interno della tua squadra noti delle persone che non sono adeguatamente in grado di apportare il proprio valore aggiunto, è probabilmente perché non sono sufficientemente motivate. Ed è proprio su questo aspetto che bisognerebbe intervenire in maniera tempestiva, andando a comprendere per quali motivi la motivazione di quella determinata risorsa si è spenta o si è consumata.
Come imparare a lavorare in team nell’azienda
Se la motivazione non esiste, o è andata a scemare a causa di alcuni eventi che sono intercorsi in un certo periodo di tempo, è infatti possibile che la persona in questione possa sentirsi spenta, stanca e poco fiduciosa nei confronti dei tuoi progetti di team building. Magari quella persona sente che non ha più niente da dare alla tua organizzazione, o che non sta ottenendo qualcosa che sia sufficiente per farle cambiare idea.
Se ti riconosci in questo caso, c’è una sola cosa che devi fare: intervenire!
Tieni conto che la presenza di una persona dal profilo di cui sopra, potrebbe nuocere alla serenità e all’efficienza di tutto il team. Dedica pertanto del tempo a quella risorsa, cerca di capire perché ha perso le proprie motivazioni e coinvolgila in modo valido per poter far sì che possa nuovamente dare il suo contributo ai tuoi progetti di team building, magari attraverso metodologie innovative di formazione.
Farlo non è semplice (ne parleremo in un prossimo approfondimento) e, soprattutto, ti richiederà di applicare un percorso personalizzato, da declinare sul contesto, sulle caratteristiche della persona e sui risultati che si intende raggiungere.
Una volta fatta un accurata analisi dei fabbisogni è possibile passare alla progettazione formativa, anche attraverso metodologie di apprendimento esperienziali più funzionali al team building come la formazione con il rugby o team cooking!
I risvolti positivi che riuscirai a ottenere con questo tipo di approccio ripagheranno ogni sforzo, e ti permetteranno di arrivare a una sinergia di gruppo straordinaria, che migliorerà più che proporzionalmente il contributo di ciascuno.
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