La Formazione Finanziata in Azienda

La formazione finanziata rappresenta una risorsa di grande valore per le aziende, offrendo l’opportunità di migliorare le competenze del personale senza sostenere costi.

Questa tipologia di formazione, erogata grazie a contributi esterni, può contribuire significativamente al miglioramento o all’introduzione di nuove competenze.

Tuttavia, navigare nel panorama delle opzioni disponibili per la formazione finanziata può essere complesso e non tutte le aziende possiedono le informazioni necessarie per sfruttare queste opportunità. In questo articolo, affronteremo le domande più comuni sulla formazione finanziata, fornendo una panoramica degli strumenti di finanziamento principali nazionali ed europei.

Formazione finanziata… ma da chi?

Quando si sente parlare di formazione finanziata, la prima domanda che spesso sorge è: chi finanzia questo tipo di formazione e perché?

La formazione finanziata generalmente è sostenuta economicamente dalle istituzioni ed è destinata alla realizzazione di obiettivi specifici. Solitamente i contributi vengono erogati dallo Stato o dall’Europa per supportare particolari finalità di sviluppo, quali ad esempio: il supporto dei processi di innovazione delle aziende, la competitività, la ricerca e sviluppo, la digital transformation, etc.

In via generale, il finanziamento della formazione avviene grazie ad un meccanismo di tassazione-contribuzione, dei datori di lavoro o della collettività, con cui le istituzioni aggregano fondi che successivamente le aziende possono chiedere di utilizzare.

Gli strumenti di finanziamento, tuttavia, sono vari e ciascuno ha le sue specificità. Nei paragrafi seguenti, esploreremo i principali.

Formazione finanziata con i Fondi Interprofessionali

Nel mondo della formazione finanziata i fondi interprofessionali per la Formazione continua sono uno degli strumenti più diffusi per finanziare la formazione continua dei lavoratori.

I fondi interprofessionali sono uno strumento specifico italiano (disciplinato dalla legge n. 388 del 2000) istituito per contribuire al pagamento delle spese di formazione delle aziende che vogliono formare gratuitamente i propri dipendenti.

Il funzionamento dei fondi interprofessionali si basa su un meccanismo specifico: all’interno della busta paga di ogni dipendente, è presente una quota percentuale minima (0,30%) che l’azienda deve versare mensilmente all’INPS. Ogni azienda ha la possibilità di destinare questa percentuale ad uno dei vari fondi interprofessionali disponibili, processo che non comporta alcun costo.

  1. Avvisi per la formazione: periodicamente i fondi indicono degli avvisi con cui “ridistribuiscono” alle aziende quanto hanno “raccolto”. Si tratta di veri e propri avvisi con cui i fondi interprofessionali scelgono di assegnare le risorse a particolari tipologie di azienda/beneficiari. Questa modalità prevede l’aggregazione delle risorse provenienti da tutte aziende aderenti a quello specifico fondo. Periodicamente il fondo pubblica dei bandi, a quali ogni azienda può partecipare con il proprio progetto. Non tutti i progetti verranno accolti: solo quelli che rispondono a criteri qualitativi e quantitativi. Possono ad esempio essere previste premialità per progetti formativi che adottano metodologie formative innovative ed esperienziali. Questa modalità è importante perchè permette di destinare alle aziende “vincitrici” risorse anche più consistenti rispetto a quanto effettivamente versano con lo 0,30%.
  2. Conto aziendale: in questo caso l’azienda accantona lo 0,30% in un proprio “conto” e periodicamente vi può attingere per finanziare la sua formazione. Si parla in questo caso di Conto Aziendale, o Conto Formazione  ed è una modalità che non richiede di vincere una gara: l’azienda usufruirà di quanto ha accantonato. Questa modalità – apparentemente più sicura per ottenere il finanziamento – non sempre è la migliore poiché è adatta solo ad aziende con un discreto numero di dipendenti. Lo 0,30% infatti non è una cifra elevata e corrisponde indicativamente a circa 40€ lordi annui a dipendente, veramente pochi per finanziare una formazione di qualità.

Sono possibili anche modalità “ibride” (contributi aggiuntivi su Conto Formazione) che però esulano dalla sintesi di questa guida.

Modalità di Finanziamento nei Fondi Interprofessionali: Avvisi e Conto Aziendale

I fondi interprofessionali adottano vari strumenti per supportare le aziende nel finanziamento della formazione. Tuttavia, si possono identificare due modalità prevalenti:

  1. Avvisi per la formazione: Questi avvisi sono bandi periodici tramite i quali i fondi redistribuiscono le risorse raccolte tra le aziende associate. Si tratta di concorsi in cui i fondi assegnano risorse a specifici tipi di aziende o beneficiari, basandosi su criteri qualitativi e quantitativi. Questi possono premiare, ad esempio, progetti formativi che utilizzano metodi innovativi o esperienziali. Questa modalità permette alle aziende “vincitrici” di ottenere risorse anche superiori all’importo versato tramite la quota dello 0,30%.
  2. Conto aziendale: In questo caso, l’azienda accumula la quota dello 0,30% in un conto aziendale e può attingere periodicamente da questo per finanziare la formazione. Questa modalità, conosciuta anche come Conto Aziendale o Conto Formazione (come quello previsto da Fondimpresa), non richiede di vincere una gara ad avviso, ma è più adatta alle aziende con un numero significativo di dipendenti, dato che la quota dello 0,30% corrisponde a circa 40€ lordi annui a dipendente, un importo spesso insufficiente per finanziare formazione di qualità.

Queste sono le modalità di finanziamento principali, essendo i fondi interprofessionali diversi possono esistare altre modalità specifiche, ad esempio: avvisi con contributo aggiuntivo, conti aggregati di rete, fondi di rotazione, etc.

Elenco dei fondi interprofessionali in Italia

I fondi interprofessionali sono molti e ognuno ha le sue specificità. Ecco le principali informazioni per ognuno, rimandiamo in ogni caso ai canali ufficiali di ogni fondo per informazioni più complete e/o aggiornate.

  • Fondo Fapi Fondo Formazione PMI: Il Fapi fondo Piccole Medie Imprese è il fondo destinato alle PMI italiane, raggiungibile all’indirizzo www.fondopmi.it. Gli strumenti formativi tradizionalmente promossi sono a bando/avviso, negli ultimi anni ha introdotto altre modalità (conti aggregati, voucher formativi). Le associazioni di categoria che lo compongono sono Confapi, CGIL, CISL, UIL.
  • Fondo FBA Fondo Banche Assicurazioni: FBA è il fondo banche e assicurazioni (vedi sito www.fondofba.it). E’ composto da ABI, ANIA, CGIL, CISL e UIL.
  • Fondo Fondo Formazione Servizi Pubblici Industriali FISP: Questo fondo, un tempo chiamato FISP fondo per i servizi pubblici, è destinato a supportare la formazione di tutti i lavoratori aderenti al fondo stesso. Il sito istituzionale è raggiungibile all’indirizzo www.fonservizi.it. Il fondo si avvale del supporto di Confservizi, CGIL, CISL, UIL.
  • Fondo FonARCom: All’indirizzo www.fonarcom.it è raggiungibile il sito di questo fondo dedicato ad aziende con strumenti a bando e conto formazione. Questo fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua è creato dalle Confederazioni Autonome CIFA e CONFSAL.
  • Fondo Foncoop: Foncoop è il fondo per la Formazione Continua delle Imprese Cooperative ed è raggiungibile all’indirizzo www.foncoop.coop. E’ composto da Confcooperative, Legacoop, AGCI, CCI, CGIL, CISL, UIL.
  • Fondo FonTer: Fon.Ter è il fondo per la Formazione Continua del settore terziario, questo il suo sito: www.fonter.it. Le associazioni di categoria di cui è composto sono Confesercenti, CGIL, CISL, UIL.
  • Fondo Fonder: Nato e dedicato agli enti religiosi, ecco FOND.ER www.fonder.it che attraverso la formazione punta alla qualificazione dei dipendenti delle aziende aderenti. AGIDAE, CGIL, CISL, UIL sono le sigle che lo compongono.
  • Fondo Fondartigianato: Fondartigianato www.fondartigianato.it finanzia progetti di formazione, voucher formativi e l’acquisto di servizi formativi per le imprese aderenti. La composizione delle parti associative e sindacali interne al fondo vede la presenza di Confartigianato, CNA, Casartigiani, CLAAI, CGIL, CISL, UIL.
  • Fondo Fondazienda: Fondo paritetico interprofessionale per la formazione del settore commercio – turismo – servizi, artigianato e piccola e media impresa, composto da Confterziario, Conflavoratori, CIU. Il sito è commissariato.
  • Fondo Fondimpresa: Il sito è raggiungibile all’indirizzo www.fondimpresa.it con tutte le informazioni sul conto sistema e sul conto formazione. Fondimpresa è costituito da Confindustria – CGIL, CISL e UIL per promuovere la formazione continua dei quadri, degli impiegati e degli operai nelle imprese aderenti.
  • Fondo Fondir: Destinato ai dirigenti delle aziende terziario e raggiungibile all’indirizzo www.fondir.it. Si compone delle associazioni Confcommercio, ABI, ANIA, Confetra, Fendac, Federdirigenticredito, Sinfub, Fidia.
  • Fondo Fondirigenti: Fondirigenti (www.fondirigenti.it) è il fondo promosso da Confidustria e Federmanager per favorire lo sviluppo della cultura manageriale. Lo compongono Confindustria, Federmanager.
  • Fondo Fonditalia: Nasce per rispondere ai fabbisogni formativi del settore terziario, servizi, lavoro autonomo, piccole imprese UGL attraverso: Conto di rete plurianziendale, Conto formativo, fondo di rotazione. Raggiungibile all’indirizzo www.fonditalia.org.
  • Fondo Fondoprofessioni: Questo fondo (www.fondoprofessioni.it) è destinato alla formazione negli studi professionali e nelle aziende collegati. Presenta diversi avvisi sia per piani aziendali che voucher formativi. E’ composto da Consilp, Confprofessioni, Confedertecnica, CIPA, CGIL, CISL, UIL.
  • Fondo Foragri: E’ il fondo per la formazione continua in agricoltura (www.foragri.com) che riunisce Confagricoltura, Coldiretti, Confederdia, CIA, CGIL, CISL, UIL.
  • Fondo Forte: Il fondo del commercio e imprese del terziario: Commercio, Turismo, Servizi, Logistica, spedizioni, Trasporti, raggiungibile al sito www.fondoforte.it e composto da Confcommercio, Confetra, CGIL, CISL, UIL.
  • Fondo Formazienda: Formazienda è il Fondo Paritetico Interprofessionalie per la formazione continua costituito dalla confederazione datoriale Sistema Commercio e impresa e la confederazione dei lavoratori Conf.s.a.l. Per le ultime notizie sui finanziamenti disponibili, visitare www.formazienda.com.

Ogni fondo può supportare con i propri bandi specifiche tipologie di impresa e di settori, ricordiamo però a scanso di equivoci che la normativa prevede che le aziende possano aderire al fondo di loro preferenza, pertanto i fondi non sono più “dedicati esclusivamente” ad uno specifico settore.

Come aderire ad un fondo interprofessionale

Il versamento dello 0,30% viene destinato all’INPS indipendentemente dalla volontà dell’azienda, che può scegliere semplicemente se destinarlo ad un fondo di propria preferenza, oppure no.

L’adesione ad un fondo interprofessionale è gratuita per l’azienda.

Vale quindi la pena aderire in ogni caso ad un fondo interprofessionale, sia che si intenda usufruire di contributi sia che no. Nel primo caso saranno disponibili quando serviranno, nel secondo caso non si perde niente.

Per aderire concretamente ad un fondo interprofessionale è necessario utilizzare il modello di denuncia contributiva mensile UNIEMENS. L’adesione può essere fatta in qualsiasi momento e generalmente se ne occupa il consulente del lavoro, al quale basta comunicare la volontà di aderire a fondo che si è scelto.

Formazione Finanziata con i Fondi Europei

La Comunità Europea offre una vasta gamma di opportunità di finanziamento per la formazione, che si rivolgono a diverse categorie di beneficiari, inclusi disoccupati, studenti e aziende. Questi fondi mirano a promuovere l’occupazione, la competitività e la formazione continua. Il Fondo Sociale Europeo (FSE) rappresenta un pilastro importante all’interno di queste modalità di formazione finanziata.

I bandi di formazione finanziata del FSE sono tra i più noti e sono utilizzati per migliorare l’occupazione e la competitività delle aziende degli stati membri. Questi contributi vengono gestiti a livello regionale: infatti, una volta recepite le linee di sviluppo dell’Unione Europea, le Regioni indicono avvisi specifici per finanziare la formazione continua dei lavoratori. Tuttavia, ogni regione ha l’autonomia nell’individuazione dei requisiti e nella stesura degli avvisi, quindi esiste una grande variabilità tra i bandi e la loro gestione nelle varie regioni d’Italia.

È importante notare che il FSE rappresenta solo uno degli strumenti finanziati dall’Europa. Esistono infatti molti altri programmi che sostengono la formazione professionale, l’istruzione superiore, l’innovazione e la ricerca. La natura e la gestione di questi bandi possono variare notevolmente, quindi è necessario valutare di volta in volta i requisiti e gli obiettivi del bando specifico.

Diversamente da quanto previsto per i fondi interprofessionali, nel caso di progetti finanziati dal FSE o da altri fondi europei per la formazione, talora è possibile sostenere anche una quota di spese per altre azioni extra-formative (es: consulenze, acquisto di macchinari). Questa flessibilità aggiunge un altro livello di valore per le aziende che cercano di sviluppare e migliorare le loro competenze intervenendo anche sulla struttura stessa dell’azienda.

Altri strumenti di finanziamento per la formazione aziendale

Oltre ai fondi interprofessionali e ai fondi europei, sono disponibili altri strumenti di finanziamento per la formazione aziendale. Questi possono variare da bandi temporanei a programmi strutturali, progettati per coprire le spese di formazione delle aziende. Alcuni esempi includono:

  • Formazione 4.0 del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE)
  • Fondo Nuove Competenze di ANPAL

FAQ sulla formazione finanziata

Quale fondo inteprofessionale scegliere

La scelta del fondo interprofessionale più adatto per la tua azienda dipende da vari fattori, come il settore di appartenenza, la dimensione dell’impresa e le specifiche necessità formative.

Ogni fondo interprofessionale ha peculiarità e caratteristiche proprie, per scegliere è quindi consigliabile rivolgersi ad un consulente o ad un Ente di Formazione che possa valutare qual è il fondo più conveniente.

Differenza tra piani formativi aziendali o interaziendali

Quando si parla di piani formativi aziendali, ci si riferisce a corsi di formazione pensati per il beneficio di una singola azienda e possono essere erogati in-house. Invece, con i piani formativi interaziendali, i dipendenti di diverse aziende vengono riuniti per studiare argomenti specifici.

Chi sono i destinatari dei corsi di formazione finanziati?

I destinatari di un corso di formazione finanziata possono essere i dipendenti di una azienda unica o i dipendenti di più aziende. In questo caso gli strumenti tipici di finanziamento sono i fondi interprofessionali e i progetti FSE. L’utenza può anche essere composta da altre tipologie di destinatari, ad esempio giovani, stranieri, persone in ricollocamento, etc. In questo caso generalmente gli interventi sono finanziati con risorse FSE.

I dirigenti possono accedere ai fondi interprofessionali?

Sì, i dirigenti possono beneficiare della formazione finanziata tramite fondi interprofessionali. Esistono infatti specifici fondi interprofessionali dedicati ai dirigenti, che mettono a disposizione risorse per la formazione continua di questa tipologia di lavoratori

Solo le aziende possono richiedere la formazione finanziata?

Con i fondi interprofessionali, solo i lavoratori delle aziende possono beneficiare della formazione finanziata, dal momento che questi fondi sono accumulati attraverso un contributo dello 0,30% dai salari dei lavoratori. Tuttavia, per i corsi finanziati dall’UE, la gamma dei beneficiari può essere più ampia e può includere professionisti.

Cos’è il de minimis

Il regime de minimis è un regime di aiuti definito dall’Unione Europea, che pone un limite nel valore complessivo di aiuti che una azienda può richiedere. Può riguardare diversi tipi di aiuti: non solo la formazione, ma anche altri contributi. E’ importante tenere nota che ogni azienda (comprese le controllate) può raggiungere un tetto massimo di contributi in de minimis di 200.000€ (nell’ultimo triennio). Per alcuni settori specifici (esempio il settore primario) l’importo massimo potrebbe essere differente.

Qual è il ruolo degli Enti di Formazione

Generalmente per usufruire della formazione finanziata c’è bisogno di competenze specifiche di progettazione formativa, gestione ed infine di rendicontazione (cioè dimostrare che si è speso correttamente il finanziamento). Queste azioni possono essere svolte da professionisti – a seconda delle regole del fondo – ma più comunemente sono appannaggio di società dotate di requisiti tecnici e strutturali specifici, i cosiddetti Enti di Formazione. Un Ente di Formazione è una società di servizi in grado di seguire per conto delle imprese l’intera filiera della formazione finanziata dalla progettazione alla rendicontazione. Per garantire la qualità degli Enti le Regioni hanno costituito un sistema di accreditamento che qualifica i requisiti che devono avere queste società per gestire i fondi della formazione finanziata.

Lascia un commento