In un’azienda il benessere aziendale può essere tradotto con questi concetti: operatività, efficienza ma anche ascolto e negoziazione.
Come in una famiglia, i componenti di una azienda sono autonomi e indipendenti, ma anche individui aventi un ruolo ed un compito specifico. Ogni dipendente ha un suo ruolo, ma ricordiamoci che non è una macchina! Ecco perchè è fondamentale mettere al centro del modo di fare impresa le persone nella loro essenza, ancor prima del loro operato.
Indice
La strada che porta al successo: la storia di due imprenditori
Attraverso la biografia di due grandi imprenditori, è possibile capire come la concezione del capitalismo sia cambiata e si sia evoluta in questi secoli.
Brunello Cucinelli ed Elisabetta Franchi sono due grandi imprenditori che ci insegnano come ciò che realmente importa, per raggiungere un obiettivo sono: passione, determinazione, forza, coraggio e tenacia.
In un’intervista, Elisabetta Franchi sostiene che senza queste caratteristiche ʺle curve sono tante e spesso vai fuori strada o ti ci buttano fuori stradaʺ. Bisogna credere in quello che si fa, avere una visione chiara di dove si vuole arrivare e portarla avanti.
Forse è proprio l’ʺarte di farsi da séʺ a rendere un imprenditore umile e sensibile dinnanzi ai propri dipendenti e a quelli che sono i loro bisogni.
Ciò che subito emerge come très d’union tra questi due imprenditori è sicuramente la loro origine. Entrambi provengono da famiglie umili, Brunello Cucinelli ad esempio proviene da una famiglia di contadini. Entrambi hanno avvertito sin da subito la profonda esigenza di voler apportare un cambiamento nel mondo. Una sorta di ʺmoto di rivoluzione della Terraʺ che ha coinvolto non solo le loro vite, ma anche quelle del mondo intero.
Tutto comincia da un sogno: tutto continua credendoci
Ciò che accomuna i due stilisti non è soltanto la loro storia e il loro interesse per il mondo della moda, bensì la gavetta da loro compiuta per arrivare dove sono oggi.
I due stilisti sono l’esempio di come, pur ʺpartendo dal bassoʺ, se hai un sogno in cui credi, passo dopo passo lo riesci a realizzare. Sono partiti con pochi soldi e pochi dipendenti, Elisabetta Franchi apre un atelier composto da soli cinque collaboratori, per poi, nel 2006, decidere di convertire e ristrutturare una ditta farmaceutica nell’ head quarter della moda: siamo nel 2008.
Il sogno di Elisabetta Franchi nasce dalla sua bambola di pezza Betty Doll e dal sogno, di poter vestire tutte le donne del mondo con i propri abiti, proprio come faceva con la sua bambola. Con un fatturato di circa 122 milioni di euro, Elisabetta Franchi chiude il 2021 e vince il premio imprenditore dell’anno di EY.
Allo stesso modo Brunello Cucinelli, nel 1978, ebbe l’intuizione di fare impresa nel settore del cashmere colorato. Quando diede questa notizia al padre, quest’ultimo rispose con quattro semplici parole: ʺChe Dio ti aiutiʺ! In quel momento il figlio stava decidendo di assumersi la responsabilità delle sue scelte e dei suoi sogni. Perché credere nel proprio destino, consapevoli del fatto che dipende unicamente da sé stessi, forse è il primo passo per poterlo compiere.
Risorse umane e impresa: oltre i profitti ci sono le persone
Un importante insegnamento che il padre di Brunello Cucinelli ha voluto trasmettere al figlio è stato: ʺDevi essere una persona per beneʺ! Una frase che, come un eco, risuona sempre nella mente di Brunello Cucinelli e che lo guida nelle sue scelte: valori, ideali, spiritualità, tutti concetti che il signore del cashmere coltiva sempre dentro di sé e che cerca di trasmettere a chi lo ascolta. Il suo è un invito all’impegno, alla responsabilità, all’etica e alla sostenibilità. Non a caso è stato invitato dal presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, a presiedere il G20.
Sono state proprio queste loro esperienze di vita, ad aver permesso loro di creare, non solo un’azienda fatta di scadenze e profitti, bensì un’impresa fatta di persone.
Brunello Cucinelli parla infatti di mettere ʺla persona al centro dell’impresaʺ.
Ispiratosi a numerosi imperatori come Marco Aurelio, Carlo Magno e a filosofi come Voltaire e Rousseau, egli sostiene come tutte le idee, dopo essere passate dalla mente (alla quale associa Apollo) necessitano di passare dall’anima (associata a Dionisio).
Ogni decisione pensata da chi è al comando deve sempre tener conto, oltre che del business, anche dei bisogni e delle esigenze di chi la compone. Un’importante citazione che lo stilista riporta in numerose interviste recita:
“Agisci in modo da considerare l’umanità sia nella tua persona sia nella persona di ogni altro sempre come nobile fine mai come semplice mezzo” (I. Kant).
Brunello Cucinelli è convinto che se a una persona si dà stima, questa a sua volta genererà responsabilità e la responsabilità porterà alla creatività.
Bisogna sempre ragionare nell’ottica di dare dignità morale ed economica all’essere umano.
Questo suo modo di pensare deriva dall’esperienza di suo padre, un contadino che decise di dare una svolta alla sua vita cominciando a lavorare in fabbrica. Qui non veniva trattato con dignità e questo lo feriva più dell’idea di non aver un alto stipendio. Se i dipendenti in un’azienda vengono trattati con rispetto e con stima, in cambio si otterranno sicuramente risultati positivi, sia in termini umani che professionali.
Associare al modo di fare impresa il principio del giusto profitto, non è qualcosa di utopico ma di profondamente umanista e realista.
Il giusto profitto, il giusto equilibrio tra profitto e dono: è così che le aziende oggi dovrebbero ragionare, investire di più sui dipendenti, farli sentire voluti e apprezzati.
L’importanza del benessere in azienda secondo Brunello Cucinelli
Ragionando in ottica di benessere aziendale e di tecnologia, Cucinelli sostiene come, al di fuori dell’orario lavorativo, i dipendenti debbono essere liberi di non rispondere a mail o sms di lavoro. Se ci sono notizie urgenti da comunicare, si chiama il diretto interessato e lo si informa. In tal modo oltre a risparmiare tempo, si cerca di comprendere attraverso il tono di voce se il compito potrà o meno essere portato a termine nel tempo prefissato.
L’ascolto empatico, la voglia e la capacità di ascoltare sono alla base di una buona leadership.
Il dipendente non deve avere ʺpauraʺ del proprio datore di lavoro, al contrario.
In un’intervista, Brunello Cucinelli ricorda di come la signora delle pulizie (che da loro viene chiamata ʺla signora che riordina le coseʺ sempre per sottolineare l’importanza della dignità dell’uomo) in modo del tutto spontaneo gli diede un’idea che di lì a poco sarebbe diventata un’importante oggetto di marketing diffuso in tutto il mondo: si sta parlando del famoso pallone in cashmere, presentato al Pitti Uomo, in occasione dei Mondiali del 2006.
Di qui il concetto del genio: ʺOgni essere umano ha in sé una quantità di genioʺ!
Bellezza, creato e cultura: un’armonia indissolubile che va custodita
A essere presenti sono i temi della fiducia nell’essere umano, nell’umanità; dobbiamo sempre tenere a mente che tutti noi siamo custodi dell’umanità e non padroni. Brunello Cucinelli ama definirsi come ʺun piccolo pioniere dell’animo umanoʺ.
L’imprenditore del cashmere si scopre anche fedele ammiratore del concetto di bellezza: una bellezza che esiste nella quotidianità di ognuno di noi e che può essere traslata anche nella vita professionale. Egli infatti ha creato la sua azienda in un borgo circondato dalla natura, così che i dipendenti quando alzano gli occhi si lascino incantare dalla bellezza del creato.
Tutti noi dovremmo vivere in armonia con il creato nella sua totalità: uomini, animali e natura.
Egli dà inoltre un importante ruolo alla cultura¸ volendo sottolineare la differenza che esiste tra educazione e istruzione. Un essere umano istruito, è solo un essere umano istruito, ma un essere umano educato è aperto al mondo e si direziona verso un universalismo del mondo.
In virtù di questo suo pensiero, nel suo amato borgo di Solomeo, egli crea una biblioteca che per lui rappresenta, come direbbe Adriano imperatore: ʺun granaio pubblicoʺ.
Suo babbo, destinava il primo e non ultimo raccolto, alla comunità: esempio di grande solidarietà e umanità.
Elisabetta Franchi: moda e non solo
Elisabetta Franchi nel 1995 apre il suo primo Atelier guidata dal desiderio di poter vestire tutte le donne del mondo.
Nel 1998 nasce Betty Blue S.p.a e produce la collezione Celyn B., emblema della ricerca della bellezza, che l’imprenditrice ricerca nel mondo femminile. Nel 2019 Elisabetta Franchi dà origine alla Fondazione Elisabetta Franchi ONLUS, in favore degli animali e della loro salvaguardia. Nel 2012 decide infatti di eliminare la pelliccia animale dalle sue collezioni, come accadrà per la piuma d’oca e per la lana d’angora successivamente.
Bellezza, crescita, umanità e sostenibilità sono le parole chiave che riecheggiano anche dietro la sua storia.
Capitalismo umanistico: cos’è secondo Brunello Cucinelli?
Brunello Cucinelli crede molto nel valore dell’uomo e crede anche in un nuovo umanesimo, che egli associa a quello che definisce come capitalismo umanistico.
Alla base di questa sua visione vi è l’idea di valorizzare l’uomo, l’idea di creare un umanesimo fatto di sensibilità, consapevolezza e dignità. Anche l’ambiente di lavoro deve essere ʺamabileʺ.
Dare pari opportunità, le giuste ore di lavoro e fare in modo che il sabato e la domenica si sia sconnessi. Il valore della cultura come fattore di costante miglioramento. Egli, infatti, fonda la scuola di Arti e Mestieri, con l’obiettivo di dare spazio ai giovani e facendo in modo che il lavoro non venga visto come una punizione per la scelta di non studiare, ma come profondo senso di responsabilità, stima e onore.
Cosa possiamo imparare da queste due importanti biografie?
Queste importanti esperienze di vita di Elisabetta Franchi e Brunello Cucinelli ci aiutano a capire quanto sia importante coniugare l’antico al moderno. Essere lungimiranti, affamati, appassionati, tenaci, ma allo stesso tempo rispettosi verso il prossimo.
Se in un’azienda ponessimo alla base di ogni decisione, il benessere del singolo dipendente, nonché dell’essere umano, sicuramente potremmo coltivare ogni giorno, l’idea di un’umanità rinnovata. Affinché le piccole azioni del singolo, sommate a quelle degli altri, diventino una potente arma di rivoluzione: di una rivoluzione umanistica.
Entrambi gli imprenditori non sono stati grandi studiosi tra i banchi dell’università. Brunello Cucinelli, diplomato geometra, si iscrive alla facoltà di ingegneria ma interrompe gli studi. Egli sostiene che la sua università della vita è stata il bar del borgo, questo perché il bar era un posto in cui si poteva ascoltare molto e si poteva apprendere tanto dall’esperienza altrui. Il bar era anche un luogo in cui nasceva il dibattito.
Elisabetta Franchi invece, dopo aver terminato gli studi all’Istituto Aldrovandi Rubbiani, prosegue con i ʺmasterʺ che lei ama definire come i ʺmaster della stradaʺ.
In un’intervista la stilista afferma: «La leadership non la impari a scuola, non la puoi sventolare su un curriculum, te la devi guadagnare in campo».
Con queste poche ma semplici parole ne deriva il messaggio ai giovani di appassionarsi, di cimentarsi in qualcosa, assumendosene anche eventuali rischi. Ma con la sana ambizione di poter arrivare lontano: “Se vuoi puoi, non mollare mai!”.
Valentina Menga, laureanda in Scienze dell’educazione e della formazione, Tutor didattico, specializzata nella formazione, appassionata della scrittura e del potere delle parole.