I Canali di Comunicazione

La comunicazione svolge un ruolo centrale in ogni aspetto della vita umana. Nel contesto della comunicazione aziendale e personale, l’importanza di capire i canali di comunicazione è sempre più rilevante.

Ma cosa si intende esattamente per “canali di comunicazione”? Perché sono così importanti? Approfondiamo questi aspetti per comprendere quanto sia fondamentale considerare ogni livello comunicativo per garantire una comunicazione efficace.

I tre canali della comunicazione

Quando comunichiamo qualcosa a qualcuno in realtà non stiamo “soltanto” trasferendo un messaggio al nostro interlocutore, ma stiamo di fatto costruendo una relazione. Nel far questo mettiamo in atto, consciamente e inconsciamente, tre livelli comunicativi che la piscologia della comunicazione ha individuato come canali comunicativi: verbale, paraverbale, non verbale.

Comunicazione verbale

Il canale verbale si riferisce alle parole che usiamo, ovvero il “cosa” comunichiamo. È costituito dal linguaggio vero e proprio, dalle parole che utilizziamo: rappresenta il “cosa” andiamo a comunicare. La scelta del registro linguistico utilizzato, per essere funzionale, deve tener conto del tipo di interlocutore che abbiamo di fronte: il linguaggio deve essere sempre comprensibile e suscitare l’attenzione e l’interesse di chi ci sta ascoltando.

Fra gli esempi più calzanti, possiamo prendere il discorso di un politico: l’obiettivo è quello di raccogliere il più vasto consenso possibile, che si tradurrà in voti, e dovrà quindi raggiungere e convincere il maggior numero di persone. Una vasta platea di ascoltatori porterà con sé differenti strati della popolazione con livelli culturali diversi. Di conseguenza un linguaggio troppo forbito, che guarda più alla forma che alla sostanza (il cosiddetto “politichese”) non solo non sarà apprezzato, ma indurrà i potenziali elettori a nutrire poca fiducia nel messaggio trasmesso.

Comunicazione paraverbale

La comunicazione paraverbale riguarda il “come” comunichiamo. Comprende elementi come il tono, il ritmo, le pause e il volume della voce. Riguarda quindi l’uso della voce e del modo in cui esponiamo il contenuto. Mentre nella comunicazione verbale si parla del “cosa”, in quella paraverbale parliamo del “come”. Questo aspetto ha un grado di consapevolezza più limitato, in quanto essere padroni del tono, del ritmo, delle pause e, in generale, di come “si porta” un messaggio, non è appannaggio di tutti.

Nella recitazione, per esempio, lo studio del modo in cui si espone un testo è proprio ciò che differenzia un buon attore da uno mediocre. Esistono quindi specifiche tecniche di vocal-coaching, che vengono insegnate anche in ambiti aziendali ad esempio nel public speaking, finalizzate all’acquisizione di una sicurezza nell’esposizione basata sull’autoascolto e su come modificare gli errori para-verbali, il più delle volte involontari.

Comunicazione non verbale

È decisamente la parte meno consapevole che contribuisce alla comunicazione. Comprende infatti il linguaggio del corpo, che si esprime con l’espressione del volto, la gestualità, la postura e anche l’aspetto estetico legato al modo di vestire, in un determinato contesto.

Per quanto pensiamo che sia fondamentale ciò che vogliamo trasmettere, cioè il contenuto, la comunicazione non verbale gioca un ruolo dominante nel quadro complessivo dell’interlocuzione.

Secondo lo psicologo sociale Michael Argyle, il linguaggio del corpo è in parte innato e in parte acquisito, a seconda degli aspetti sociali e culturali che ci caratterizzano. È quindi vero il fatto che la comunicazione non verbale abbia la capacità di superare le barriere linguistiche creando un linguaggio universale, tuttavia non tutta la gestualità può essere compresa internazionalmente, perché frutto di una cultura specifica.

L’impatto dei canali di comunicazione nelle interazioni sociali

Un famoso studio dello psicologo Albert Mehrabian suggerisce che l’influenza dei singoli canali di comunicazione sarebbe suddivisa come segue:

  • 55% non verbale
  • 38% paraverbale
  • 7% verbale

Queste percentuali, sebbene illuminanti, dovrebbero essere interpretate con attenzione. Mehrabian stesso ha chiarito che tali percentuali si applicano in contesti molto specifici, principalmente quando si comunica su sentimenti e atteggiamenti. In altre situazioni, l’importanza relativa di ciascun canale potrebbe variare notevolmente.

In un contesto professionale, saper gestire adeguatamente ogni canale di comunicazione può portare a risultati eccellenti, soprattutto se il successo dipende dalla credibilità e dalla persuasività. In ambito di vendita, per esempio, la capacità di gestire efficacemente tutti e tre i canali di comunicazione può aumentare significativamente l’attrattiva per il potenziale acquirente.

canali di comunicazione diagramma

I Canali di comunicazione nel contesto aziendale

Ecco alcuni esempi di come i diversi canali di comunicazione si manifestano in un contesto professionale. È importante notare che tutti e tre i canali di comunicazione lavorano insieme per creare un’immagine completa della nostra comunicazione.

Esempi di Comunicazione Verbale

La comunicazione verbale si riferisce alle parole che usiamo per esprimere idee, emozioni e pensieri. Nel contesto aziendale, esempi di comunicazione verbale possono includere:

  • Meeting aziendali: Quando un leader aziendale presenta una nuova strategia all’intero team, sta utilizzando la comunicazione verbale per condividere le sue idee.
  • E-mail e report scritti: Le parole scritte che usiamo nelle nostre email o nei report aziendali sono un altro esempio di comunicazione verbale. La chiarezza e la precisione sono cruciali in questo contesto.

Esempi di Comunicazione Paraverbale

La comunicazione paraverbale riguarda come le parole vengono dette. Ecco alcuni esempi:

  • Tono di voce: Nel contesto aziendale, il tono di voce di un leader durante una riunione può avere un grande impatto su come viene percepito il suo messaggio. Un tono calmo e sicuro può ispirare fiducia, mentre un tono nervoso o aggressivo può suscitare ansia o timore.
  • Ritmo del discorso: Il ritmo a cui parliamo può influenzare la percezione del nostro messaggio. Ad esempio, un discorso veloce può comunicare entusiasmo o urgenza, ma se troppo veloce può risultare incomprensibile o stressante.

Esempi di Comunicazione Non Verbale

La comunicazione non verbale si riferisce a tutte quelle informazioni che trasmettiamo senza l’uso delle parole. Alcuni esempi nel contesto aziendale possono includere:

  • Linguaggio del corpo: Il modo in cui ci muoviamo e ci comportiamo può trasmettere una grande quantità di informazioni. Ad esempio, mantenere un contatto visivo durante una conversazione può indicare che stiamo ascoltando attentamente.
  • Espressioni facciali: Un sorriso o un’espressione preoccupata possono dire molto, anche quando non diciamo nulla.
  • Vestiti e presentazione personale: Come ci presentiamo fisicamente può avere un impatto significativo sulla percezione degli altri. Un abbigliamento professionale può comunicare serietà e competenza.

Perchè esercitare i canali di comunicazione?

Imparare a gestire ognuno dei canali che vi abbiamo esposto è certamente importante per ottenere ottimi risultati nel lavoro, soprattutto se basato sulla capacità di essere credibili. Se per esempio vi occupate di vendita, imparerete ad essere attraenti per il vostro potenziale acquirente e farete ottimi affari.

Molte aziende decidono infatti di offrire una formazione ai propri dipendenti che comprenda anche queste skills, ormai ritenute imprescindibili al fine di raggiungere gli obiettivi aziendali.

Ma queste abilità non sono solo utili sul lavoro. Saper comunicare efficacemente può migliorare notevolmente le relazioni personali, sempre più complesse in un’epoca dominata dalla tecnologia.

In conclusione, una comunicazione efficace non riguarda solo il “cosa” si dice, ma anche il “come” si dice e il “come” si appare mentre lo si dice. Comprendere e padroneggiare i tre canali di comunicazione – verbale, paraverbale e non verbale – può rendere la comunicazione molto più efficace, sia che si tratti di relazioni personali o professionali.

Immagine in copertina: Volodymyr Hryshchenko su Unsplash

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