Come fare andare meglio le cose in azienda usando “solo” una checklist!
Atul Gawade è un medico, chirurgo e giornalista statunitense, universalmente conosciuto come massimo esperto nelle teorie e pratiche volte alla riduzione degli errori. Anche le sue pubblicazioni sono incentrate principalmente su questa tematica, e il libro Checklist – Come fare andare meglio le cose non è diverso dagli altri: uscito nel 2011, è un volume che si prefigge di spiegare come anche l’impossibile può essere realizzato grazie a una buona organizzazione, e come una semplice pratica come lo stilare una check list delle operazioni da svolgere possa racchiudere il segreto per gestire con successo ogni situazione, anche la più improbabile. Il libro è scritto in modo scorrevole e racchiude importanti lezioni utili anche per la produttività di aziende e professionisti.
Un salvataggio miracoloso e cosa può insegnare alle organizzazioni
Per spiegare la sua teoria dell’organizzazione e della riduzione degli errori, l’autore racconta la vicenda vera accaduta ad una bambina tra le Alpi austriache. Durante una passeggiata i genitori perdono di vista la bambina un attimo e la piccola cade in un lago ghiacciato dove rimane trenta minuti prima di essere riportata in superficie. Anche se i soccorsi arrivano abbastanza in fretta, quando finalmente la collegano alle macchine la bambina è morta da due ore. Eppure le cure a cui viene sottoposta in ospedale iniziano a sortire i primi effetti: nel giro di qualche ora la temperatura sale, il sangue riprende a circolare, il cuore a battere. La bambina vivrà.
Da qui, Atul Gawande inizia a porsi tutta una seria di domande: Cosa ha salvato la bambina e decine di casi simili? Cosa permette a procedure tremendamente complicate di essere portate a termine correttamente? Secondo lo scrittore sono due elementi molto semplici: carta e penna, o meglio la creazione di una checklist, una lista di controllo che simboleggia la necessità di ricondurre la complessità all’ordine. Per introdurre il lettore a questo concetto, Gawande utilizza altri racconti, sia derivanti dalla sua esperienza di chirurgo esperto, sia storie di eventi tragici che portano chi legge ad avventurarsi in cima ai grattacieli o a bordo di mastodontici bombardieri, in cantieri da migliaia di operai o in cucine con una manciata di cuochi, tra le macerie dell’uragano Katrina o nella cabina di pilotaggio di un volo di linea.
Cosa permette a procedure “tremendamente complicate” di essere portate a termine correttamente? Due cose molto semplici: carta e penna. O meglio: una check list
La Checklist di Atul Gawade
Lo scopo dell’autore, in questo libro, è quello di presentare la sua teoria secondo cui l’utilizzo delle checklist possa letteralmente cambiarci la vita: secondo Gawande, infatti, mettere per iscritto l’insieme di passaggi da seguire scrupolosamente per portare a termine un compito, permette non solo di realizzarlo anche nei casi più difficili, ma anche di ridurre a zero la possibilità di commettere errori.
Ovviamente la checklist non deve essere applicata solo in casi disperati, come sottolinea l’autore, ma anche nel lavoro e nella vita quotidiana: organizzare una serie di compiti, e svolgerli con la massima precisione, è infatti una chiave che sortisce un effetto positivo a prescindere dalla difficoltà della missione finale.
Il libro è una lettura interessante anche per chi si occupa di formazione aziendale e che permette di imparare una tecnica che può risultare utile. Per Atul Gawande sicuramente lo è stata: dal 2006, infatti, il medico-scrittore è stato incaricato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità della stesura di una checklist per la sicurezza del paziente chirurgico. Il suo dispositivo, adottato in otto grandi ospedali, si è dimostrato capace di ridurre di oltre un terzo le morti e le complicazioni postoperatorie.
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