La formazione esperienziale è una specifica tipologia di formazione che negli ultimi tempi sta attirando molto interesse per la sua efficacia nei contesti organizzativi.
Ma cosa significa esattamente formazione esperienziale? Funziona? E’ veramente una novità?
In questo articolo, esploreremo gli aspetti essenziali della formazione esperienziale, con l’obiettivo di fornire chiarimenti riguardo alle principali domande su questa metodologia formativa.
Indice
La formazione “classica”
Rispondere alla domanda su cos’è la formazione esperienziale è una domanda per niente semplice. Per farlo proviamo a partire dall’idea che la maggioranza di noi ha sulla formazione. Nella tradizione occidentale la formazione “classica” è quella della lezione frontale, ovvero un setting didattico in cui un docente trasmette contenuti informativi a uno o più discenti.
Questo modello, che può trovare attuazione in contesti scolastici o aziendali, è certamente il più diffuso ed è quello di cui abbiamo esperienza lungo il percorso della scuola dell’obbligo e anche in molti contesti aziendali. Ancora oggi è il modello più diffuso.
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I modelli didattici frontali (si parla anche di formazione d’aula) hanno una tradizione lunghissima, ma nel tempo hanno mostrato alcune criticità. Ciò è dovuto anche ai cambiamenti intercorsi nella società: ad esempio ci è sempre più difficile mantenere una elevata attenzione – siamo bombardati di informazioni – con il risultato che le lezioni in aula ci “interessano” sempre meno (di conseguenza, impariamo meno).
Per non parlare del fatto che il patrimonio stesso di conoscenze e competenze che un individuo deve padroneggiare nel corso di una vita sono diventate molte più di un tempo e molto più complesse.
I cambiamenti veloci a cui è sottoposto il mondo del lavoro richiedono di trovare il modo migliore di apprendere nuove competenze.
La formazione esperienziale
Ora che abbiamo visto per sommi capi le caratteristiche della formazione classica, possiamo capire come chi si occupa di metodologie formative abbia iniziato a studiare approcci più efficaci, capaci di facilitare l’apprendimento continuo.
Si sono nel tempo fatti largo una serie di metodologie e approcci formativi che pongono al centro non tanto il contenuto da trasmettere, quanto quel quid che può facilitare l’apprendimento. Questo quid è rappresentato dal valore che l’esperienza ha per chi deve imparare.
In altre parole: se facciamo esperienza impariamo meglio.
Soprattutto nel caso degli adulti, infatti, si impara solo ciò che provoca un totale coinvolgimento della persona, con le sue esperienze, conoscenze capacità. Solo quando siamo coinvolti e magari anche costretti – in senso buono – a cambiare le nostre convinzioni, stiamo apprendendo. Viceversa abbiamo solo ascoltato e immagazzinato alcune nozioni, pura informazione che se non viene trasformata in azione andrà presto dimenticata.
La formazione esperienziale si basa proprio sul presupposto che – soprattutto nel caso degli adulti – si riesce ad apprendere solo mettendosi in gioco completamente.
Questa introduzione alla formazione esperienziale non può che essere generica, considerato che nel tempo sono fioriti in questo ambito i più svariati approcci, metodi, tecniche, etc. Tutti, però, condividono la riflessione sul valore dell’esperienza per trasferire efficacemente una conoscenza o un nuovo comportamento.
Quali obiettivi si prefigge la formazione esperienziale?
La formazione degli adulti richiede il coinvolgimento in prima persona dei partecipanti che devono “portare in aula” non solo quello che sanno, ma anche quello che sono (emozioni, esperienze lavorative e non). Senza una impostazione di questo tipo è veramente difficile per un adulto cambiare, migliorare e affrontare le nuove sfide che il mondo del lavoro chiede ogni giorno.
Gli obiettivi di una formazione possono essere ovviamente differenti, anche a seconda che si tratti di singoli, professionisti o aziende. Per diversi motivi (ricerca continua del miglioramento, ma anche costi generalmente più alti per questo tipo di formazione) sono più spesso le realtà aziendali quelle che si cimentano con percorsi formativi esperienziali per dipendenti e manager.
In questo caso le competenze da apprendere possono essere i più svariati e riguardare diversi temi: consapevolezza di sé, leadership, lavoro in team, etc. Questi sono solo alcune delle aree tematiche che possono trarre beneficio da un approccio esperienziale.
Ma dal punto di vista dell’azienda quali obiettivi formativi si possono raggiungere? Non c’è una lista, perché si tratta semplicemente di un modo di impostare una formazione che, in realtà, presenta pochi limiti. In azienda si può lavorare ad esempio su:
- Competenze trasversali (relazionali, comunicative ed emotive per dipendenti e manager)
- Selezione e formazione dei talenti
- Formazione manageriale su leadership e delega
- Teamwork
- …e molto altro!
I vantaggi per l’azienda
I vantaggi della formazione esperienziale sono molti. Cerchiamo di identificare i principali:
- Flessibilità nella progettazione degli interventi: la formazione esperienziale permette di personalizzare i programmi formativi in base alle specifiche esigenze e obiettivi dell’azienda, rendendoli adatti a diversi contesti e ruoli lavorativi.
- Coinvolgimento dei lavoratori: questa metodologia stimola l’interesse e l’impegno dei partecipanti attraverso attività pratiche e coinvolgenti, favorendo una maggiore motivazione e un clima positivo all’interno del gruppo.
- Efficacia nel trasmettere competenze organizzative e tecniche: la formazione esperienziale facilita l’apprendimento di abilità sia soft (come leadership, comunicazione, e lavoro di squadra) che hard (come competenze tecniche specifiche del settore).
- Facilitazione di dinamiche di relazione e di gruppo: le attività esperienziali promuovono l’interazione e la collaborazione tra i partecipanti, contribuendo a migliorare le relazioni interpersonali e a rafforzare la coesione del team.
- Capacità di rimuovere maschere e sovrastrutture: la formazione esperienziale offre l’opportunità di mettere da parte i ruoli gerarchici e le barriere comunicative, permettendo ai partecipanti di confrontarsi in maniera più autentica e aperta.
- Maggiore apprendimento e acquisizione di conoscenze e competenze: grazie all’approccio “learning by doing”, i partecipanti sono in grado di apprendere e applicare nuove competenze in modo più rapido ed efficace, rispetto ai metodi di formazione tradizionali.
La formazione esperienziale ha basi teoriche?
La riflessione sugli approcci esperienziali alla formazione partono da lontano. E’ infatti noto che già alcuni studiosi del passato come Dewey e Piaget riconobbero un ruolo preponderante alla formazione.
In tempi più recenti in ambito accademico si è iniziato a parlare di experential learning (apprendimento esperienziale) proprio per studiare tutti quei modelli, metodi e tecniche che escono dalla concezione classica di formazione e conferiscono un ruolo preponderante all’esperienza (modelli di apprendimento esperienziale su wikipedia).
Esistono diversi modelli di apprendimento esperienziale, il più diffuso è quello di Kolb. Questo studioso ha teorizzato le fasi che ogni partecipante percorre quando parte da una esperienza vissuta, vi riflette (grazie all’intervento di un setting formativo adeguato e di facilitatori) e la utilizza per adottare nuovi comportamenti. Le 4 fasi del cosiddetto “ciclo di Kolb” sono:
- esperienza concreta
- osservazione riflessiva
- concettualizzazione e astrazione
- sperimentazione attiva e nuova esperienza
Alcuni esempi di formazione esperienziale
Come visto, l’experential learning è una modalità formativa che se ben gestita si rivela molto efficace. Per questo motivo c’è una attenzione crescente da parte delle aziende e dei contesti produttivi.
Le offerte sul mercato di esperienze formative esperienziali fioccano! Riporteremo di seguito alcuni esempi, a titolo informativo, di percorsi esperienziali possibili:
- Team cooking (un approfondimento è disponibile a questa pagina)
- Rugby (approfondimento sul rugby nella formazione)
- Go kart
- Rafting
- Teatro d’impresa
- Barca a vela (approfondimento sulla formazione in barca a vela)
Come vedete le esperienze possibili sono molte e potenzialmente infinite, questo perché quello che sta alla base nei percorsi di formazione esperienziale è l’utilizzo di una metafora formativa. Ecco che allora il Rugby può essere una ottima metafora per insegnare il gioco di squadra e l’orientamento all’obiettivo; con il teatro d’impresa si può imparare a gestire le proprie emozioni ed i ruoli comunicativi; etc. E che dire di una uscita aziendale in barca per sviluppare la leadership dei manager?
Ci sono poi due termini inglesi con cui spesso si intendono due modalità sempre esperienziali ma svolte in ambienti diversi.
INDOOR significa formazione in aula (sì, anche in aula si può apprendere attraverso l’esperienza!) come nel caso di: teatro d’impresa, small techniques.
Quando si parla di OUTDOOR invece si intendono contesti esterni all’azienda, spesso legati alla natura (rafting, camminate nei boschi etc) o comunque esperienze molto coinvolgenti (sport, giochi, etc).
Come è strutturato un intervento esperienziale
La base fondante di un progetto di formazione esperienziale è ovviamente l’esperienza! Questa può essere come abbiamo visto di diversa natura, ma generalmente si scelgono metafore formative che siano divertenti, sfidanti, coinvolgenti.
Si passa poi generalmente al debriefing ovvero una o più fasi in cui i partecipanti grazie al supporto di un facilitatore ripercorrono l’esperienza sviluppando riflessioni e piani d’azione. Questa parte, generalmente poco evidenziata nei progetti perché è l’esperienza concreta a rubare la scena, è in realtà di fondamentale importanza poiché è nel debriefing che i partecipanti di fatto concretizzano il loro processo di apprendimento.
Come si sceglie un corso di formazione esperienziale?
Scegliere un corso di formazione esperienziale non è molto diverso dalla scelta di un qualsiasi altro corso: attenzione agli obiettivi, alla coerenza del percorso e alle referenze dei fornitori. Ogni corso deve essere pensato e progettato con attenzione, ma è ancora più vero nel caso della formazione esperienziale.
La scelta di esperti in questo tipo di formazione è fondamentale! Approfondite l’offerta e soprattutto se gli organizzatori hanno una consolidata e comprovata esperienza in questo tipo di corsi.
Infine una possibilità che le aziende apprezzano è quella di finanziare la formazione esperienziale: da valutarne la fattibilità.
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Un’ultima cosa: si dice formazione esperenziale o esperienziale??
Anche se spesso si trova citato il termine “esperenziale”, è da preferire il termine “esperienziale”!
Considerazioni sulle attività esperienziali
Abbiamo visto come, se progettata correttamente, la formazione esperienziale presenti una serie di vantaggi non da poco: diverte, è efficace e permette di mantenere a lungo quanto appreso.
Questo testo riassume alcuni degli aspetti principali che riguardano la cosiddetta formazione esperienziale (o apprendimento esperienziale). Non è un trattato teorico quindi può contenere alcune imprecisioni, siamo certi però di aver risposto ad alcune delle domande principali che a volte anche gli addetti ai lavori si pongono.
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