Il diagramma di Ishikawa è uno degli strumenti più noti per chi si occupa di management e qualità: l’ingegner Ishikawa, negli anni 60, aveva ideato questo metodo per individuare le cause e gli effetti dei problemi che nascevano nel controllo qualità delle aziende giapponesi.
Viene anche chiamato diagramma a spina di pesce (o Fishbone Diagram, in inglese) perché graficamente ne richiama la forma. Per capire meglio a cosa serve il diagramma di Ishikawa, ecco alcuni esempi di problemi che si possono analizzare con questo strumento:
- Elevato numero di fermo macchina nella linea produttiva x
- Aumento di scarti di produzione nel turno notturno dell’impianto Y
- Riduzione dei pezzi che superano il controllo qualità nella fabbrica Z
Pur essendo uno strumento utilizzato per una specifica funzione aziendale, il diagramma di Ishikawa si è rivelato essere nel tempo un valido strumento manageriale per ricercare e comprendere qualunque problema, in modo da poterlo risolvere alla radice. Oggigiorno possono essere oggetto di una analisi con questo tool: le diminuzioni di fatturato, la ricerca di un nuova nicchia di mercato, la costruzione di una strategia aziendale e molto altro.
Indice
L’uso del diagramma di Ishikawa
Tradizionalmente l’utilizzo del diagramma a spina di pesce serve a circoscrivere un problema e individuare le principali cause del problema stesso.
E’ importante, come in qualunque strumento di miglioramento aziendale, che sia il team di lavoro e non una singola persona a mettersi a lavoro per trovare una soluzione.
Per utilizzare questo strumento, occorre avere un lungo foglio di carta e molti pennarelli. E’ utile, in alternativa, munirsi di post it colorati che permettano di scrivere e cambiare posizione senza dover ogni volta cancellare. Un consiglio che gli esperti danno è di utilizzare foglietti di un singolo colore per tutti, in modo da dare uniformità al lavoro finale. In questo modo il diagramma sarà ordinato e riutilizzabile, senza cancellature.
Individuazione del problema da risolvere
Il problema sarà l’oggetto dell’analisi e sarà scritto alla destra di una lunga riga, in questo modo:
——————— problema da risolvere
E’ importante definire il problema con accuratezza. Un problema troppo generico come ad esempio ”abbiamo perso fatturato” può dare luogo a troppe ipotesi non gestibili.
Un esempio di problema più facilmente affrontabile invece potrebbe essere: ”sono diminuite le vendite in quel dato punto vendita”.
Ecco che in questo ultimo caso è più facile circoscrivere le cause e trovare i punti su cui agire concretamente.
Individuazione delle principali cause (4M)
Il problema da risolvere, tradizionalmente, doveva essere esaminato sulla base di 4 diversi paramenti indicati dallo stesso Ishikawa. Questi parametri sono definiti dal modello delle quattro M: le M rappresentano le iniziali (in inglese) dei 4 fattori chiave presenti in tutte le aziende di produzione. I fattori produttivi che il modello delle 4M prende in esame sono:
- Men (manodopera)
- Methods (metodi)
- Machines (macchinari)
- Materials (materiali)
Ognuna di queste M diventa, nel diagramma, una linea diagonale che si inserisce nella lunga linea dritta iniziale: ecco che si sta creando d’ossatura della spina di pesce! A questo punto quindi, avremo una lunga linea, la prima che abbiamo costruito e 4 derivazioni.
Il team si deve ora interrogare sull’importanza di ciascuna spina nel causare il problema.
Esempio di diagramma di Ishikawa: il problema degli scarti in una linea produttiva
Facciamo il caso che il problema da esaminare sia un aumento eccessivo di scarti in una determinata linea produttiva.
Tutte le M sopra definite saranno esaminate per capire perché e in che percentuale hanno contribuito al problema.
Proseguendo con l’esempio, nella spina M dedicata alla Manodopera si potrebbe individuare come causa il fatto di aver inserito in produzione persone poco formate. A questo punto, occorrerà chiedersi la causa per cui gli operatori non siano state formati adeguatamente. Un motivo potrebbe risiedere nella mancanza di tempo da parte dei caporeparto. Una altra risposta potrebbe essere che manca una procedura di formazione sull’uso del macchinario… e così via.
Sulla M di Materiali, ad esempio, si potrebbe indicare che le materie prime hanno un maggior attrito alla sbavatura rispetto al passato. Chiedendoci come mai, risulterà, alla fine dell’analisi, che l’azienda ha cambiato il fornitore senza aver testato prima un piccolo campione della fornitura. Per quanto riguarda la M di Macchinari, invece, potremmo andare ad indagare sull’intervallo trascorso dall’ultima manutenzione programmata: si potrebbe scoprire che l’ultimo intervento è stato annullato.
In pratica, per ciascuno dei fattori che sono stati esaminati nel passaggio precedente, il gruppo di lavoro fa brainstorming sulle possibili cause del problema e le aggiunge al suo diagramma.
Ogni risposta che il gruppo si darà sarà una derivazione della causa precedente e creerà una piccola spina.
Il diagramma a spina di pesce aiuta a scomporre le cause di un problema e ad individuarne le cause. In pratica per ogni causa individuata bisognerà approfondirne il perchè. In questo modo, è possibile andare in profondità e non fermarsi alla superficie del problema o, come generalmente succede, alla prima risposta. Il seguente video tratto dal canale HarvardX dell’università di Hardvard mostra molto chiaramente un esempio di come si costruisce un diagramma di Ishikawa e ne consigliamo la visione:
L’uso attuale del diagramma di Ishikawa
Il diagramma di Ishikawa è diventato uno degli strumenti più utilizzati anche al di fuori dei reparti di produzione!
L’utilizzo del diagramma a spina di pesce infatti si presta bene per qualsiasi analisi in cui è importante ragionare per causa ed effetti: dal marketing, alla sanità, alla scuola e così via.
Attualmente le 4M sono sostituite da altre modalità di analisi: alcuni modelli molto utilizzati sono le 7 S di McKinsey (Structure, Strategy, Skill, System, Shared Values, Style, and Staff) oppure le 4P di Kotler oppure il modello SOSTAC ( Situation analysis, Objectives, Strategy, Tactics, Actions e Control) e così via.
In questo caso le spine iniziali non saranno 4 come nel caso del diagramma tradizionale, ma saranno nel numero previsto dal framework utilizzato: ad esempio usando il modello SOSTAC le spine iniziali risulteranno essere 6.
Alcuni coach esperti in brainstorming si spingono oltre e preferiscono lasciar aperta la ricerca delle cause e non forniscono alcun modello di analisi iniziale se non il “problema” a cui dare una risposta: l’importante è che alla fine l’analisi delle cause ed effetti dia un risultato. Alla fine si otterrà una rappresentazione grafica dell’analisi delle cause e degli effetti e si potrà decidere, ad esempio utilizzando il diagramma di Pareto, come e in in che ordine andare a risolvere tutte le cause prime del problema individuato.
Il diagramma di Ishikawa: come farlo on line?
Esistono dei tool on-line che permettono di gestire la cooperazione di un gruppo di lavoro su un diagramma a spina di pesce, permettendo di ottenere diagrammi ordinati e privi di cancellature e sovrapposizioni. Solitamente sono strumenti di utilizzo intuitivo che aiutano molto i team a valorizzare l’apporto di ciascuno e a trovare velocemente cause, effetti e… soluzioni!
Alcune di queste applicazioni sono a pagamento ma hanno anche dei piani gratuiti e permettono un efficace lavoro di squadra anche a distanza: molto importante per il diffondersi dello smartworking. Tra le più note piattaforme ci sono Miro e Mural.
Chissà cosa ne avrebbe pensato l’ingegner Ishikawa!
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