Cosa sono le discipline STEM e a cosa servono

S.T.E.M.: Al giorno d’oggi questo acronimo ricorre in moltissimi articoli, pubblicità e perfino nei siti dedicati alla formazione universitaria. Dunque, è più che logico iniziare a chiedersi che cosa significhi STEM. In questo articolo cerchiamo di dare una risposta esaustiva a questo interrogativo.

E’ noto a tutti che questo acronimo viene spesso associato alla modernità e al successo economico e lavorativo. E, dulcis in fundo, l’acronimo STEM ricorre con molta frequenza quando ci si riferisce alle potenzialità del mondo del futuro.

Si parla di STEM per indicare l’insieme di quelle materie scientifiche e tecnologiche che oggi rappresentano il fulcro e l’ABC delle professioni future. Sebbene a volte considerati insegnamenti ostici, si pensa che sia importante permettere ai bambini, sin dalla tenera età un approccio alle stesse. Non a caso infatti l’acronimo inglese vuole indicare le 4 discipline Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica. Per alcuni si tratta di tasti scolastici dolenti, ma sono fondamentali per creare una società progredita e sviluppata che sappia interfacciarsi al mercato del lavoro.

Perché servono le discipline STEM

Le discipline STEM nel loro insieme, come punti focali per la formazione delle generazioni future sono state oggetto di studio da parte i molti esperti che hanno provato a spiegare come mai sono diventate così importanti e perché la società ha deciso di portarle nella vita degli scolari sin dai primi loro anni di esperienza.

Le STEM sono impiegate nella quotidianità per le più semplici cose. Numeri, quantità, grandezze fanno parte delle nostre abitudini e i bambini devono allenare la mente a cogliere tali importanti aspetti. Sebbene svogliamo le azioni con un automatismo senza criterio, il cervello elabora notizie, info e nozioni usando numeri e algoritmi.

I futuri esperti in STEM inoltre sono di grandissimo aiuto per compiere scelte decisive: per esempio, possiamo ricorrere all’impiego delle conoscenze fornite dalle materie STEM per comprare un cellulare nuovo o un tablet per la nostra mamma, piuttosto che per valutare la convenienza di una polizza assicurativa. Inoltre, non possiamo proprio far a meno di loro quando ci troviamo di fronte alla difficile scelta “aprire o meno un mutuo bancario”. Data la quotidianità di queste questioni e la loro stretta relazione con le materia STEM, non stupisce affatto che il loro acronimo sia così diffuso in ogni dove.

Quando e dove si studiano le materie STEM

Per sopravvivere al meglio nella nostra società attuale senza restare ancorati allo stile di vite delle generazioni precedenti, ma godendo appieno dei benefici apportati dalla modernità, occorre avere una padronanza, almeno minima, di STEM. Non si può infatti pensare di comprare dispositivi tecnologici o utilizzarli per il lavoro se non se ne comprendono i più basilari funzionamenti. Allo stesso modo, non è possibile godere della comodità delle case intelligenti se non si è disposti a fare pratica con le nuove strumentazioni connesse alla rete WiFi.

Perciò, è facile capire quanto sia necessario approfondire le materie STEM il prima possibile. Studiarle già a partire dalla scuola dell’obbligo è utile per creare delle conoscenze immediatamente spendibili nella vita quotidiana. Per questo, l’Europa ha voluto riunire tutte le piattaforme didattiche e gli istituti formativi che offrono corsi STEM in un unico portale. In questo modo, queste informazioni sono subito accessibili e facilmente reperibili da tutti gli studenti. Anche la Commissione Europea, fin dal 2015, indica che l’educazione scientifico-tecnologica deve essere una componente essenziale di un continuum di formazione per tutti gli studenti, dalla scuola dell’infanzia in avanti. Ma perché tutta questa attenzione alle STEM?

In primo luogo, perché sono uno strumento di accesso alla cittadinanza attiva e partecipata. Successivamente, perché il mondo non tornerà mai indietro rinunciando alla tecnologia e all’avanzamento scientifico. Dunque, è necessario comprendere e accettare l’idea che nel futuro, le competenze richieste saranno quelle STEM. Queste serviranno all’ingresso nel mercato del lavoro, così come alla creazione di una propria attività imprenditoriale. Esse, inoltre, saranno indispensabili per non restare fuori dalla società. Ecco perché occorre sapere cosa significa STEM da ora.

I bambini e le discipline STEM

Ecco quindi che la matematica, come la scienza e la tecnologia diventano primarie per l’approccio base dei bambini ai numeri. Finché sono ancora piccoli, la mente fresca riesce ad elasticizzarsi e a cogliere le più impercettibili ma importanti sfaccettature. In ogni caso, sono molti gli studi posti in essere che hanno dimostrato come la mente dei più piccoli sia predisposta e pare addirittura che anche i neonati abbiano delle competenze aritmetiche.

Il sistema scolastico nazionale, soprattutto alle classi elementari, ha cercato di trasmettere queste nozioni facendo sì che i bambini, insieme alle importanti competenze lessicali di scrittura e lettura, potessero sviluppare un grado di apprendimento cognitivo delle STEM. Col progredire della maturità i docenti hanno poi inserito nei programmi anche nozioni di tecnologia, considerato che comunque il progresso sociale richiede un altrettanto sviluppo degli approcci didattici.

Usare il gioco per insegnare le STEM

Essendo materie che a volte richiedono attenzione massima e possono indurre alla noia i bambini, potrebbe essere un’idea quella di trasmettere l’ABC delle STEM attraverso il gioco. Dando ai bambini una visione spaziale e temporale attraverso il numero, la scienza, e la tecnologia, li porterà in automatico a delle competenze molto più avanzate perché non anche digitali, spingendoli verso esperimenti e informazioni curiose che possono allargare il loro bagaglio culturale.

Come fare ciò? Ma proprio attraverso la tecnologia, ovvero la T dell’acronimo, diventata il presente della società odierna e il futuro delle nuove generazioni. Grazie a questa visione aperta e avanzata l’individuo cresce e matura comprendendo l’importanza di certe materie, e ne farà quasi certamente strumento di approfondimento in età adulta (ad esempio all’università).

Materie per tutti? Chi sceglie di studiare STEM

E veniamo dunque a quando i bambini cresciuti si innamorano di queste discipline e decidono di farne la loro carriera. Aumenta ogni anno sempre di più la percentuale di chi si iscrive presso corsi di laurea scientifici che hanno come oggetto di studio le materie STEM. E sebbene la percentuale femminile sia ancora relativamente bassa, si tratta comunque di iter formativi adatti a tutti, che se presi nel modo giusto possono accattivante qualunque studente, a prescindere il sesso. Anche perché non esiste differenza di comprensione e apprendimento tra uno studente e una studentessa: a muoverli verso scelte disparate e diametralmente opposte sono modi di concepire la cultura e la vita diversamente non certo per carenza di preparazione. Ma a lungo andare diventeranno comunque valido strumento per tutti coloro che vogliono studiare il futuro attraverso queste affascinanti discipline.

Conclusioni

L’acronimo STEM sta per Science Technology Engineering Mathematics. Tradotti in italiano, questi termini fanno riferimento a materie di istruzione scolastica quali le scienze, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica. Ad un primo sguardo, è già possibile capire che tra queste materie esistono dei punti di comunione. Quali sono? Di certo, nessuna di queste materie ha a che fare con il mondo della letteratura, della poesia e delle arti. Infatti, queste materie molto interessanti sono parte integrante del mondo scientifico e fanno riferimento agli aspetti più tecnologici della nostra vita.

Significa questo che si tratta di materie lontane dalla vita degli uomini comuni? No, niente di tutto ciò. Lo studio di queste materie, infatti, è qualcosa di infinitamente correlato alla vita di tutti i giorni dell’intera umanità. Del resto, chi si specializza in queste materie lavora attentamente attorno ai meccanismi tecnologici e scientifici che regolano le società intere. Pensandoci bene, al giorno d’oggi, nessuno di noi vive scollegato dalla tecnologia. Pertanto, è ormai possibile affermare che non vi sia nulla di più umano di questa. O almeno, per i più scettici, che essa sia umana quanto l’arte e le lettere.

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